Zamo non ci gira intorno: “Portare gli occhiali è un limite, certo aiutano a corregge la vista e sono un ausilio indispensabile nella vita di tutti i giorni, ma l’occhiale è un apparecchio che crea inevitabilmente disagi”.
Potersi privare di un elemento di disturbo è quello che ha fatto scattare in lui il desiderio di capire come fare per togliere le lenti per sempre.
“Il passaparola è un elemento fortissimo, io sono venuto a sapere del lavoro del dottor Soldati da alcuni conoscenti e mi sono convinto a chiamarlo per capire se poter procedere con l’intervento – racconta Zamo che non nasconde di aver avuto qualche cruccio -. Mettere mano agli occhi qualche preoccupazione la può dare, ma durante la visita ho ricevuto tutte le rassicurazioni necessarie e anche diverse informazioni tecniche sul tipo di intervento che sarei andato ad affrontare”.
Per correggere la miopia elevata di Zamo il dott. Soldati ha consigliato il Femtolasik, (una tecnica indicata anche per correggere l’astigmatismo e l’ipermetropia) che permette di effettuare la correzione in pochi minuti permettendo il recupero funzionale e visivo, quasi completo, già dopo 24 ore dall’intervento senza grandi fastidi.
Non stupisce quindi che la lasik, dopo oltre 20 anni dalla primissima operazione, sia ancora tra gli interventi di chirurgia refrattiva più eseguiti al mondo.
“L’intervento è stato indolore grazie alla semplice anestesia in gocce e in sala pre-operatoria ho fin da subito respirato un clima di grande serenità – racconta ancora Zamo -. Durante l’intervento sono stato accompagnato passo passo dal dott. Soldati che mi ha spiegato come stava avanzando la procedura”.
“Alla fine dell’operazione mi sono alzato sulle mie gambe, ho indossato degli occhiali con lenti scure per proteggere gli occhi dal sole e mi sono fatto riaccompagnare a casa – e continua nascondendo un sorriso -. Solo adesso mi accorgo quanto sia più stressante affrontare tutti i giorni il traffico cittadino che aver deciso di fare l’operazione”.
E qual è il primo ricordo senza occhiali? “Ero ancora a letto, mi sono girato per vedere la sveglia e, finalmente, ho riconosciuto i numeri senza dover indossare gli occhiali – dice Zamo -. Può sembrare qualcosa di irrilevante, ma per me è stato davvero incredibile”.
Piccole conquiste di tutti i giorni, che per chi ha indossato gli occhiali tutta la vita fanno la differenza. “Poi con il passare dei giorni sono riuscito a mettermi al computer senza occhiali, e anche il semplice gesto di alzare la testa e vedere i numeri sul calendario appeso alla parete è stato qualcosa di inusuale ed emozionante”.
Affrontare l’operazione vale la pena: “Per me gli occhi sono delicatissimi, faccio fatica anche a mettermi il collirio da solo – spiega Zamo -, ma capire come si sarebbe svolto l’intervento e vedere, scusate il gioco di parole, quanto sia riuscito a recuperare è valso ogni preoccupazione”.